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mercoledì 5 aprile 2023

Carmilla - Sex worker

Torino mi ha accolto con il solito cielo grigio. Sono partito dal mare con il sole e 20 gradi, e ora mi ritrovo nel freddo padano. Ma so che l’esperienza sarà intensa. Ho passato diversi giorni con Carmilla e Matteo, una coppia di sex performer, documentando le loro giornate, il lavoro, le relazioni con i clienti e la loro vita privata.

Il viaggio mi ha aperto gli occhi sulle sfide quotidiane che affrontano. La loro forza e determinazione mi hanno colpito. Nonostante tutto, hanno costruito una vita intima e privata, pur svolgendo un lavoro borderline. Essere sex workers non è semplice, neanche in una città aperta come Torino. Carmilla e Matteo sono una coppia di larghe vedute, sia come modi di pensare che come sessualità.

Ho incontrato Carmilla in una piola di San Salvario. Durante la pausa pranzo fa la dog sitter, e nei giorni passati insieme, il suo compagno di passeggiate è stato Pablo, un pastore della Valchiusella pieno di energia. Dopo i giochi nell’area cani, ci siamo spostati in Barriera di Milano, dove ho conosciuto Matteo, romano, più giovane di lei e studente all’università di Torino. Dopo un buon caffè, abbiamo iniziato a lavorare. Dovevano produrre dei contenuti per un loro follower. Carmilla posava mentre Matteo scattava le fotografie. Il cliente voleva immagini molto esplicite, quindi rapida svestizione e si inizia.

Il giorno dopo era programmata una diretta su un portale di cam. Gli spettacoli in cam hanno sostituito i locali di spogliarello, permettendo a tutti di intrattenersi con donne, uomini o coppie che fanno spettacoli hard online. Questo aumenta la sicurezza, visto che in passato questi locali erano spesso situati in periferie o zone poco raccomandabili, mentre ora ci si può intrattenere con loro comodamente da casa. Cellulare nella ring light e si comincia. Carmilla e Matteo interagiscono molto con i loro spettatori, soprattutto con quelli più educati e rispettosi, tanto che con qualcuno è nata anche un’amicizia. Il live dura un’ora abbondante, è molto esplicito ed entrambi trasudano sensualità e piacere nel mostrarsi. Alla fine si rivestono e continuano la loro attività quotidiana. Carmilla cerca un libro in biblioteca, mentre Matteo studia e lava i piatti del pranzo. Ci salutiamo dopo un aperitivo nel bar del quartiere.

Nei giorni successivi, registrano altri video e scattano altre fotografie, sia per preparare contenuti per i loro social che per avere materiale da inviare ai clienti. Sono una coppia normale, che ha scelto di diventare digital creator nell’industria del sesso. Se li incontraste per strada, non pensereste mai che sono content creator per adulti o performer BDSM. Più volte mi hanno detto che vogliono dare maggiore dignità alla figura del sex worker perché è un lavoro come un altro. In un’Italia dove ai trentenni vengono spesso proposti 800€ per 40 ore settimanali, Carmilla e Matteo hanno creato un business alternativo e più remunerativo.

Come fotografo, sono sempre stato attratto dal borderline, da chi vive in maniera diversa dal senso comune. Quindici anni fa ho iniziato a esplorare questa tematica seguendo tre filoni: religioso, sociale e sessuale. In ogni lavoro mi immergo nella situazione per poterla raccontare con delicatezza. Stando con i soggetti per molto tempo, divento invisibile e le persone mi restituiscono la massima spontaneità. Ho mangiato con le mani e seduto per terra con i migranti, ho partecipato alle feste gitane per il progetto sui rom e mi sono immerso nel silenzio e nella spiritualità durante il reportage nel convento di clausura.












Instagram: @carmillaodia