"Racconto di un viaggio" è un libro fotografico realizzato dall'associazione Terra del Fuoco, curato da Federico Morando, con immagini di Ivo Saglietti, Paolo Saglia, Massimo Pinca, Piero Cavagna, Davide Bellomi e mie che narrano a mo' di diario fotografico il treno della memoria.
Il progetto Treno della Memoria nasce dalla profonda convinzione che la costruzione di una cittadinanza attiva e consapevole non possa prescindere dalla conoscenza della Storia e della Memoria dei momenti che hanno cambiato il volto dell’Europa in cui viviamo e dall’ascolto delle Testimonianze dei protagonisti di questi cambiamenti.
Non c’è dubbio che i fatti avvenuti ad Auschwitz, massima e più terribile espressione dell’odio e della discriminazione, rappresentino in questo senso uno snodo storico fondamentale.
Lo sterminio di milioni di ebrei, zingari, omosessuali, testimoni di Geova e oppositori politici – e di tutti quegli altri soggetti etichettati dall’ideologia nazista come “diversi” – rappresenta ad oggi il punto più basso toccato dalla civiltà occidentale. Un massacro paragonabile a pochi altri eventi della storia dell’umanità, reso ancor più terribile dalla sua razionale organizzazione, dalla sua vicinanza (in fondo il campo di Auschwitz non si trova che a un giorno di viaggio dall’Italia, nel cuore dell’Europa) e dalla totale indifferenza che rese possibile il compiersi del genocidio.
La costruzione di una nuova dimensione della cittadinanza, consapevole e impegnata, non può che partire proprio dalla riflessione sull’indifferenza e sulle scelte individuali che resero possibile la barbarie.
All’obiettivo primario del progetto, che è quello di creare una rete di giovani che vivano in maniera attiva la vita della loro comunità educandoli all’importanza della partecipazione, se ne lega quindi strettamente un secondo: quello di avvicinare i giovani alla conoscenza della Storia, della Memoria e al riconoscimento del valore delle Testimonianze. In un momento in cui un intero patrimonio di ideali e sofferenze rischia di andare perduto con la progressiva e inesorabile scomparsa dei testimoni diretti, il “passaggio di testimone” tra vecchie e nuove generazioni diventa uno snodo fondamentale per costruire una società migliore a partire da un tragico fallimento della natura umana. Dopo la conoscenza della Storia, la comprensione della Memoria, l'empatia della Testimonianza, la rielaborazione si attua in ultimo passaggio, quello dell’Impegno.
Se infatti conoscenza e partecipazione possono essere le molle che spingono i giovani a diventare protagonisti della vita della propria comunità, è nell’impegno quotidiano che queste idee trovano la loro sostanza.
E' alla luce di queste premesse che dal 2005 ad oggi il progetto “Treno della Memoria” ha coinvolto oltre 15.000 ragazzi da tutta Italia
Nella primavera del 2004 l'Associazione Terra del Fuoco organizzò la manifestazione Piemonte Fabbrica di Cultura, una settimana di scambio culturale delle “culture underground” piemontesi a Cracovia, in Polonia. Alcuni dei soci decisero di visitare il Museo Internazionale dell'Olocausto di Auschwitz – Birkenau e uscirono da questa esperienza con la convinzione che tutti i giovani dovessero, almeno una volta nella vita, essere testimoni diretti di quell'orrore. Da qui nacque il Treno della Memoria.
Il primo Treno della Memoria è partito nel gennaio del 2005 con a bordo 650 ragazzi piemontesi e 50 leccesi, guidati dai giovanissimi educatori di Terra del Fuoco. Da allora hanno viaggiato con il Treno oltre 10.000 giovani provenienti da tutta Italia e il progetto si è arricchito fino a diventare un percorso educativo che accompagna i ragazzi per tutto l’anno scolastico.
I due momenti centrali del viaggio sono la visita guidata al ghetto ebraico di Cracovia e quella agli ex campi di concentramento e di sterminio di Auschwitz – Birkenau.
Il Treno della Memoria parte ormai da quasi tutte le regioni d'Italia.
Il progetto Treno della Memoria gode del riconoscimento dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il Patrocinio del Parlamento Europeo, il Patrocinio della Camera dei Deputati ed il Patrocinio del Ministero per le Politiche Giovanili.
Questa pubblicazione è stata la scusa per mettere mano a questo lavoro che mi ha visto coinvolto per tre anni. Dico costretto perché ho sempre tergiversato nell'editare definitivamente questo reportage. Ho già pubblicato alcuni scatti in qualche libro e in diverse mostre, ma non ho mai fatto un editing dei tre treni a cui ho partecipato in maniera completa e definitiva.
Questa esperienza è stata molto intensa, dura, faticosa non solo a livello fisico, ma anche mentale e psicologico.
Il lavoro non vuole essere un reportage sui campi di Auschwitz e Birkebau, ma una testimonianza di questo bellissimo progetto che permette a migliaia di ragazzi di conoscere gli errori e gli orrori del passato.