martedì 28 maggio 2013

Behind the photo #6 - Ermanno Olmi -

Ho atteso molti anni prima di poter fotografare il maestro Olmi, ma ci tenevo proprio tanto. L'occasione è arrivata qualche giorno fa, durante il Salone Internazionale del Libro di Torino e ho colto l'occasione al volo.


E' uno dei più importanti registi italiani, e poterlo ritrarre è stato per me un grandissimo onore. Vederlo commosso ed emozionato davanti al pubblico riunito in sala è stato fantastico, facendo emergere l'umanità di questo grandissimo personaggio.

Durante i primi minuti dell'incontro all'improvviso si ferma, guarda una collega e le fa l'occhiolino, non resisto e scatto, congelando questo momento bellissimo.


Mentre parla il pubblico è rapito dalle sue parole, dai suoi racconti. Mi fermo a tutto l'incontro e scatto qualche altra fotografia, molte poche in realtà, perché sono rimasto affascinato dal suo carisma e mi sembrava disturbarlo con la mia presenza...



Vorrei ricordare i principali premi cinematografici vinti dal maestro Olmi, sperando di non averne ommessi:
2008: Leone d'oro alla carriera
2007: Premio Federico Fellini
2004: Pardo d'onore al Festival internazionale del film di Locarno
2002: David di Donatello per "Il mestiere delle armi"
2001: Flaiano d'Oro per "Il mestiere delle armi"
2001: Grolla d'oro per "Il mestiere delle armi"
1989: Nastro d'Argento per "La leggenda del santo bevitore"
1989: David di Donatello per "La leggenda del santo bevitore"
1989: Leone d'oro per "La leggenda del santo bevitore"
1987: Leone d'Argento per "Lunga vita alla signora!"
1979: Premio César per "L'albero degli zoccoli"
1979: Nastro d'Argento per "L'albero degli zoccoli"
1978: Palma d'oro per "L'albero degli zoccoli"

giovedì 23 maggio 2013

Mostra fotografica "Laudate Dominum" alla fiera del libro di Imperia 31 maggio - 2 giugno 2013




Ormai è tradizione, una splendida tradizione: da qualche anno l'organizzazione della Fiera del libro di Imperia mi invita ad portare una mia personale durante la manifestazione. Imperia è la mia città natale, luogo a cui sono emotivamente molto legato e quindi poter esporre in una manifestazione così importante è per me veramente un onore. In più quest'anno porto la documentazione di una manifestazione religiosa locale, il pellegrinaggio notturno alle chiese ed oratori di Porto Maurizio, che si svolge durante il giovedì santo.

I canti del Giovedì Santo a Porto Maurizio
Prerogativa delle Confraternite portorine è sempre stata la salvaguardia delle tradizioni religiose, soprattutto quelle della Settimana Santa, che permettono ancor oggi di esternare, anche attraverso manifestazioni affascinanti e coinvolgenti, quella religiosità cristocentrica che rappresenta il fondamento della fede della popolazione locale.
Per merito loro molte delle cerimonie liturgiche e paraliturgiche che ebbero origine nel Quattrocento, nel Cinquecento e nel Seicento sono giunte quasi inalterate fino a noi.
Tra queste è altamente emozionante, profondamente pregnante e anche ricca di una forte valenza di folclore popolare l’usanza di effettuare il Giovedì Santo le visite serali alle chiese cittadine in cui è allestito il “Sepolcro”.
Per secoli i confratelli vi si sono recati processionalmente in cappa e incappucciati, disposti ordinatamente su due file, preceduti dal Crocifisso e da due torce.
Sia durante il tragitto che dinanzi ai sepolcri, cantavano inni in latino derivati dalle antiche laude tre-quattrocentesche della Passione.
Inizialmente questa paraliturgia era praticata solo dalla Confraternita di San Pietro; dal 1821 si aggiunse anche Santa Caterina “delle donne”; e in ultimo anche la Santissima Trinità.
Queste tradizioni hanno resistito ai colpi inferti all'Ortodossia cattolica dalle ventate eretiche, dal razionalismo illuministico, dalla riforma protestante, dal laicismo del nostro tempo; e perdurano ancora oggi, cariche sempre della stessa suggestione incisiva e dello stesso eloquente messaggio.
Ogni anno, infatti, queste tre confraternite realizzano in contemporanea tre processioni, alternandosi ordinatamente nelle varie chiese, con perfetto sincronismo per evitare spiacevoli attese all’esterno degli edifici sacri, in ordine inverso di anzianità dalla più “giovane” alla più antica.
Poiché le esibizioni sono itineranti, i canti si eseguono “a secco”, senza accompagnamento musicale, quindi necessitano di numerose prove serie e metodiche per armonizzare le voci.
I cantori si dispongono in cerchio per criteri musicali, perché per coordinare gli attacchi si devono vedere tutti in faccia e la barriera umana che essi formano costituisce una efficace cassa armonica.
Un solista a turno intona gli antichi brani, sia pure rimaneggiati secondo la sensibilità e le esigenze di ogni gruppo: ad esempio, pur essendo nati per voci maschili, sono stati egregiamente adattati alle voci femminili di Santa Caterina e alle esigenze della “mista” Trinità.  
La conclusione corale della manifestazione avviene in Basilica.
In questa esposizione accompagniamo i cantori di San Pietro, mentre con voce tonante intonano il Domine, l’Adoramus, il Miserere, i Versetti, lo Stabat Mater….


Se siete in zona passate a trovarmi! 

mercoledì 22 maggio 2013

Ciao pretaccio....


Mi è appena giunta la triste notizia della morte di don Andrea Gallo, il pretaccio di strada genovese, sempre e perennemente in direzione ostinata e contraria. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, di fotografarlo diverse volte, un paio di volte nella sua Genova, nel suo porto antico...
Ci mancherà moltissimo, ma sono sicuro che lassù ritroverà il suo amico Faber e insieme canteranno ancora "bella ciao..."


lunedì 6 maggio 2013

Bar Italia Libera


Qualche giorno fa è stata inaugurato il Bar Italia Libera, locale confiscato per le risultanze dell’Operazione Minotauro e affidato alla Cooperativa Nanà.
In questo bar si sono decise le strategie criminali più importanti, qui esponenti della ’ndrangheta calabrese come Giuseppe Commisso "U mastru", uno dei tre più potenti boss in circolazione in Italia, venivano a dirimere controversie, celebrare riti, spartire appalti, distribuire doti e promozioni Qui si effettuava la "colletta" per le famiglie dei carcerati. In questo locale è diventato "padrino" Bruno Iaria, mentre Arcangelo Gioffrè appena diciottenne è stato battezzato nella famiglia criminale come "giovane d’onore".
Ho seguito tutto l'iter di questo locale per alcuni mesi, dalla presa in possesso da parte di Libera, ai lavori di ristrutturazione da parte della cooperativa Nanà  e infine ho documentato l'inaugurazione.